festival internazionale del giornalismo di Perugia


La quinta edizione del festival internazionale del giornalismo di Perugia è stata oltre che un grande successo di pubblico, un eccellente laboratorio di studio, per cercare di dare una definizione al giornalismo presente e a quello futuro.

Nei numerosi e sempre affollati incontri pubblici in cui la manifestazione, svoltasi fra il 13 e il 17 aprile, si è articolata nel centro storico del capoluogo umbro, si è discusso, a volte anche animatamente, di nuovi giornalismi possibili, si è osservato lo stato presente del mondo dell’informazione e si è teorizzato il suo futuro prossimo, ma si sono anche approfonditi alcuni dei temi importanti dell’attualità assieme agli autori di documenti, reportage e inchieste ad essi dedicati.

La cronaca è apparsa on stage per raccontare, o almeno cercare di farlo, gli scenari di guerra presenti dalla Libia al resto del Magreb, ai paesi arabi; alla nera elevata al rango di macabro e agghiacciante spettacolo come è accaduto per il delitto di Avetrana e l’uccisione di Meredith Kercher; oppure le drammatiche e inquietanti vicende di Stefano Cucchi e Federico Aldrovandi.

Molto spazio della rassegna, forse la maggior parte in termini di percentuale, è stata dedicata quest’anno al comparto digitale. In particolare sabato 16 su 30 eventi organizzati nel corso della giornata del festival ben 19 erano dedicati al mondo dell’informazione on line.

Molti degli eventi dedicati alla rete in cartellone quest’anno, non facevano parte solo del Journalism Lab allestito presso la Sala Lippi e diretto da Vittorio Pasteris, ma erano stati organizzati in buona parte delle altre prestigiose firme che collaborano con il festival e distributi nelle altre location allestite nel centro storico del capoluogo umbro.

Fra le numerose “parole chiave” del comparto digitale, più e più volte echeggiate sui palcoscenici della manifestazione, le più indagate e discusse sono state a nostro avviso: infografica, tablet, blog, creative commons, diritto d’autore, community, social media, data journalism, citizen journalism, wikileaks, hacker. Ad esse e ai molteplici momenti d’approfondimento del tema del giornalismo digitale dedicheremo una lunga serie di articoli.

Forse proprio dai maggiori esperti della rete, gli hacker, è giunta l’iniziativa più interessante e “utile” di tutto il festival, almeno per quanto ha riguardato il comparto digitale.
Agli hacker infatti l’edizione di quest’anno della kermesse di Perugia ha messo a disposizione uno spazio dedicato: The Hacker’s corner, ideato e coordinato dal team del Corso di Perfezionamento in Computer Forensics e Investigazioni Digitali dell’Università di Milano, fondato e diretto dal Prof. Giovanni Ziccardi.

In una non stop di due giorni, 15 e 16 aprile, dalle 9 del mattino alla mezzanotte, alcuni fra i più noti hacker italiani hanno catechizzato i giornalisti presenti sull’importanza del dominio della tecnologia.
Nell’arco della due giorni di studio gli hacker hanno tenuto una serie di workshop della durata di due ore ciascuno dedicati a molteplici argomenti tutti inerenti lo studio degli strumenti informatici utilizzati dai giornalisti nello svolgimento della professione, l’uso di tali strumenti in contesti delicati e in ambienti repressivi o insicuri, e hanno anche realizzato dal vivo alcune dimostrazioni pratiche per spiegare ai reporter alcune semplici tecniche per raggiungere un buon livello di sicurezza e anonimato on line.

di Marco Renzi per LSDI

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