E' morto Mario Lenzi, inventore di giornalismo


Aveva 84 anni. Dopo l'impegno nella Resistenza ha iniziato a lavorare nei quitidiani toscani, poi a Paese Sera fino ad esserne vicedirettore. L'idea di creare network di giornali locali, fino alla Finegil del gruppo Espresso. Il 21 sarebbe stato premiato al Quirinale
di LUIGI CARLETTI

All'età di 84 anni, nella sua casa di Cortona (Arezzo), si è spento Mario Lenzi, uno dei più noti e prestigiosi personaggi dell'editoria e del giornalismo italiani. Mario Lenzi era nato a Livorno e dopo aver partecipato alla Resistenza aveva avuto le prime esperienze giornalistiche in testate toscane per poi approdare a Paese Sera, del quale era stato inviato, caporedattore, vicedirettore. Molto legato ad Arrigo Benedetti, fin dai primi anni Settanta Lenzi aveva lavorato al progetto di una catena di testate locali in sinergia tra di loro.

Fu proprio questa la ragione che nel 1978 spinse Carlo Caracciolo, allora editore di Repubblica e dell'Espresso, a chiamarlo proponendogli di partecipare allo sviluppo di un network di quotidiani locali che poi avrebbe preso il nome di Finegil. Dal Tirreno alla Nuova Sardegna passando per la Provincia Pavese, il Mattino di Padova e il Centro fino a tutti gli altri, il Gruppo Espresso diede vita a un gruppo di testate radicate sul territorio che rappresentò un'esperienza unica nel Paese.

Come direttore editoriale della Finegil, Lenzi ha tenuto a battesimo generazioni di giornalisti che lavorano, anche con incarichi di grande responsabilità, nelle principali testate italiane. Da editore, oltre a ricoprire incarichi in organismi italiani e internazionali, diede impulso allo sviluppo delle nuove tecnologie con un'opera di modernizzazione che ancora oggi è alla base dei processi di lavoro nelle redazioni.incarichi nel Gruppo Espresso, ormai proiettato verso una tranquilla pensione nel suo ritiro cortonese, accettò per un breve periodo la richiesta dell'Unità, impegnata in una difficile operazione di riorganizzazione. Da presidente dell'Unità diede il suo impegno e il contributo, sempre rimanendo un passo indietro rispetto a passerelle e palcoscenici mediatici, per poi lasciare alle gestioni successive.

Negli ultimi anni ha continuato a studiare, a scrivere, a incontrare e consigliare i giornalisti che hanno avuto la fortuna di lavorare con lui. Il 21 gennaio, al Quirinale, avrebbe dovuto ricevere il premio Saint Vincent alla carriera.
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15 gennaio 2011